Protesi di ginocchio: quando è consigliata la chirurgia

Il ricorso all’intervento chirurgico è indicato in caso di degenerazione articolare associata a dolore, rigidità e disfunzione con carattere resistente alle cure farmacologiche, alla terapia infiltrativa e alla fisioterapia intraprese senza benefici rilevanti.

Il fallimento dei trattamenti non chirurgici deve indurre a prendere in considerazione l’impianto di una protesi di ginocchio totale o parziale in caso di difficoltà nel camminare o nel fare le scale, dolore nel sollevarsi in piedi dalla posizione seduta, rigidità e gonfiore persistenti.

Non esistono restrizioni assolute in termini di età. La maggior parte dei pazienti che si sottopone alla procedura ha un’età compresa tra i 50 e gli 80 anni; il tuo chirurgo ortopedico effettuerà una valutazione individualizzata. 

In questo approfondimento suddiviso in 4 sessioni voglio trattare di quale sia il percorso che il paziente deve fare, dalla visita specialistica fino alla rieducazione post-chirurgica, per una gestione più serena dei tempi di preparazione dell’intervento, ma anche del periodo di recupero post-operatorio. 


Protesi di ginocchio: cosa fare prima dell’intervento


E’ importante che il tuo ortopedico venga informato sul tuo stato di salute generale e sulla eventuale assunzione di farmaci. Alcuni di questi potrebbero essere sospesi diversi giorni prima dell’intervento. Porta con te la lista completa dei farmaci che assumi in occasione della visita specialistica e nel giorno degli accertamenti preoperatori (preospedalizzazione).

E’ inoltre fondamentale comunicare gli interventi a cui sei stato sottoposto e se risulti allergico a farmaci o metalli. Informa il tuo chirurgo ortopedico su infezioni urinarie recenti o ricorrenti, su cure odontoiatriche in corso o in programma; è essenziale per controllare e ridurre il rischio di infezione.


Visita ortopedico

Alcuni giorni prima dell’intervento verrà programmata la preospedalizzazione: finalizzata a accertare il tuo stato di salute. Gli esami del sangue, la visita cardiologica completata da elettrocardiogramma, la radiografia del torace e il consulto con l’anestesista sono tappe fondamentali per la preparazione all’intervento.   

In questa occasione potrebbero essere ripetuti i radiogrammi del ginocchio oppure effettuato un esame radiografico più specifico. Una valutazione più estesa potrebbe essere necessaria prima della chirurgia in caso di patologie preesistenti o emergenti.

Questo sistema permette di raccogliere e fornire informazioni sulle condizioni di salute preparando chirurgo ortopedico, anestesista e equipe operatoria a programmare l’intervento nella condizione più ideale possibile.


Protesi di ginocchio: dal ricovero alla dimissione


L’accettazione in struttura avviene al pomeriggio del giorno che precede l’intervento: in alcuni casi il ricovero può essere programmato il medesimo giorno. L’intervento di impianto della protesi di ginocchio ha una durata di circa un’ora. Le variazioni, in quanto a durata, possono dipendere dalla complessità del caso da trattare e dalla tipologia di impianto protesico.

L’anestesia effettuata è di tipo locoregionale che agisce sull’arto da operare; potrai richiedere di essere sedato per dormire durante l’operazione. Al termine dell’intervento, effettuata la radiografia di controllo, lascerai la sala operatoria con un bendaggio che va dalla caviglia alla radice della coscia.

Ritornato in reparto sarai affidato agli infermieri che si occuperanno della terapia e dell’assistenza durante il periodo di degenza sempre affiancati dal tuo ortopedico e dal medico internista.

La riabilitazione può avere inizio dopo alcune ore dall’intervento sotto guida di un fisioterapista specializzato; sarà fondamentale premunirsi di due stampelle o bastoni canadesi da utilizzare per le prime settimane nella deambulazione e nel fare le scale. Il giorno successivo all’intervento verrà rimossa la fasciatura e, dopo aver effettuato la prima medicazione, sostituita con una calza elastica antitrombo.

La degenza ospedaliera a seguito dell’intervento è importante per ottenere un corretto controllo del dolore, valutare la ferita chirurgica e le perdite ematiche attraverso esami cadenzati nei giorni. Dopo 4 giorni circa potrai essere dimesso per proseguire la rieducazione motoria a casa oppure in una struttura di riabilitazione.

Per alcuni pazienti che devono affrontare dei viaggi di ritorno verso casa più lunghi, o per altri motivi per cui si renda utile, si può pensare di prolungare di una o due notti il ricovero. Ad ogni modo questo aspetto non deve essere vissuto come un’ansia in quanto verrà concordato insieme.



Protesi di ginocchio: i controlli successivi


Al momento della dimissione prosegue il lavoro di squadra in cui il protagonista rimane il paziente.

I trattamenti fisioterapici avranno cadenza quotidiana: sarai guidato dal tuo fisioterapista ma dovrai anche impegnarti in esercizi autogestiti che ti verranno insegnati e che saranno diversificati e intensificati con il passare dei giorni.

La rimozione dei punti di sutura avviene a circa 15 giorni dall’intervento; in alcuni casi il chirurgo ortopedico potrà utilizzare una speciale colla che non prevede l’applicazione di punti sulla cute ma che tuttavia necessita di un controllo della ferita a circa 2 settimane.

Dopo 5 settimane, si effettua la seconda visita di controllo: dovrai portare le radiografie del ginocchio operato  in carico, appoggiando cioè il piede a terra. In questa occasione si modulerà la terapia farmacologica eventuale, si potrà procedere alla sospensione della profilassi con eparina iniziata dopo l’intervento e si affineranno le prescrizioni fisioterapiche volte al pieno recupero motorio.


Protesi di ginocchio: la ripresa delle attività e la completa guarigione


Il processo di guarigione e recupero funzionale viene avviato nell’immediato post intervento dopo impianto di protesi di ginocchio. Il paziente è tendenzialmente autonomo in ambito domestico tra i 15 e i 30 giorni dall’intervento, tuttavia recupera la piena autosufficienza in tutte le attività quotidiane entro 2/3 mesi dalla procedura chirurgica. 

2 mesi dall’intervento è concessa la ripresa della guida e delle normali abitudini quotidiane.  È importante considerare però che si tratta di un percorso graduale e progressivo e che a 3 mesi non si è ancora completamente guariti. Il paziente ottiene soddisfazione dal risultato ottenuto a 6-8 mesi dall’intervento; questo non significa 6-8 mesi di dolori o limitazioni.

Il recupero post-operatorio deve essere graduale, ma continuo, senza che questo venga visto come fonte di preoccupazione o di demoralizzazione, ma al contrario occasione di soddisfazioni per i miglioramenti giornalieri ottenuti.

Il paziente verrà seguito in ogni fase del percorso post-operatorio e riabilitativo per essere certi del corretto recupero.  Questa è indubbiamente la fase in cui il maggior impegno del paziente sarà premiato dal miglior risultato possibile dal trattamento chirurgico effettuato.